La prostata è una ghiandola fibromuscolare dell’apparato genitale maschile: durante l’infanzia è molto piccola e aumenta poco di volume per poi crescere in modo molto rapido dopo l’ingresso nella pubertà, sino a svilupparsi completamente intorno ai 25 anni. Il suo volume normale è pari alle dimensioni di una castagna.
In seguito a infiammazioni, la prostata può però ingrossarsi ancora, provocando un aumento del volume ghiandolare, comune in particolar modo negli uomini tra i 40 e i 60 anni di età. Essendo posizionata sotto la vescica, la prostata ingrossata esercita una pressione sul collo vescicale e sull’uretra, compromettendo e alterando il normale flusso dell’urina.
Sintomi della prostata ingrossata
L’aumento di volume della prostata può presentare sintomi diversi, come:
- stimolo frequente a urinare;
- ematuria, ovvero presenza di sangue nelle urine;
- interruzioni durante la minzione;
- indebolimento del getto di urina;
- difficoltà iniziali alla minzione;
- infezione delle vie urinarie;
- stimolo a urinare che diventa più frequente durante la notte;
- difficoltà a svuotare completamente la vescica;
Se ci sono evidenti disturbi a urinare, è necessario informare il proprio medico per valutare gli accertamenti e le eventuali terapie da seguire.
Cause della prostata ingrossata
Abbiamo visto che la prostata ingrossata è molto comune negli uomini tra i 40 e i 60 anni di età. L’ingrossamento della prostata, infatti, è spesso legato alle modifiche dell’equilibrio ormonale, tipico dell’invecchiamento. La ghiandola tende naturalmente a modificare la propria consistenza e il proprio volume per rispondere alle variazioni ormonali.
Fra le altre possibili cause bisogna tenere presente l’ereditarietà: la storia familiare del paziente può incidere sulle probabilità di sviluppo di infiammazioni della prostata e di aumenti di volume. Nei casi più gravi, la prostata ingrossata può essere causata da neoplasie, come il tumore della ghiandola prostatica.
Rimedi per la prostata ingrossata
I pazienti possono attenuare notevolmente i sintomi della prostata ingrossata, seguendo dei piccoli accorgimenti. Evitare di bere due ore prima di andare a letto può limitare gli stimoli notturni, molto frequenti in questi casi. E’ opportuno, inoltre, non bere caffè e bevande alcoliche che possono irritare la vescica e stimolare la produzione di urina.
Quando si è in presenza di una prostata ingrossata bisogna rivolgersi al proprio specialista di fiducia. Insieme al medico si deciderà qual è la terapia più adatta al caso clinico in esame.
Le terapie sono molteplici e dipendono dalla gravità dei sintomi: è possibile scegliere una strada farmacologica, terapie mini-invasive, interventi chirurgici classici o endoscopici.
Quando i sintomi sono molto importanti, come ad esempio la presenza di sangue nell’urina, è molto probabile che si opti per l’intervento chirurgico.
Gli interventi per il trattamento di questa patologia prevedono l’asportazione di parte del tessuto prostatico. I più comuni sono:
- resezione endoscopica trans-uretrale (TURP)
- adenomectomia
- interventi laser
Per quanto riguarda le terapie mini-invasive, invece, le più utilizzate sono:
- micro-onde (TUMT)
- radiofrequenze (TUNA)
- endoprotesi uretrali
Le terapie farmacologiche sono indicate per il controllo dell’ingrossamento della prostata e prevedono l’assunzione di:
- alfa-bloccanti
- inibitori enzimatici
- estratti vegetali